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Tabacco e miscele

Da Cristoforo Colombo ai nostri giorni


Il tabacco, ovviamente parte essenziale del fumare la pipa, ha avuto il primo contatto con la civiltà occidentale il 15 ottobre 1492, appena tre giorni dopo il primo sbarco di Cristoforo Colombo sul continente americano. In questa data, annotata nel suo diario di bordo, l'esploratore accenna infatti a delle foglie molto gradite agli abitanti del luogo. Al giorno d'oggi, questa pianta indispensabile per l'utilizzo della pipa è acquistabile in due diverse forme, foglie pressate o non pressate. Solitamente si preferisce l'utilizzo di miscele di diverse tipologie di tabacchi che però utilizzano come componente principale tabacco Virginia o Burley; però in vendita esistono anche confezioni di Virginia puro, caratterizzato dal gusto puro e da una fragranza inconfondibile.

Questa varietà è in grado di prosperare in diverse regioni del mondo, anche la sua origine è dichiarata nel nome stesso, ed è contraddistinta dall'alto tenore zuccherino che la rende perfetta come base di molte miscele. L'altra tipologia di tabacco utilizzata come base è il Burley, solitamente coltivato in Ohio, Tennessee e South Carolina, particolarmente apprezzato per la sua dolcezza e aromaticità. Le altre varietà spesso rintracciabili nelle miscele sono il Cavendish, particolare per il processo di dolcificazione con rum e miele che gli conferiscono un colore scuro, il Maryland, dall'aroma marcato, il Kentucky, solitamente utilizzato principalmente per i sigari, e l'Avana, anch'esso caratteristico dei sigari.

Esistono poi anche tabacchi che vengono inseriti nelle miscele con lo scopo di renderle più aromatiche e sono prevalentemente di origine orientale: Xanty, Macedonia, Smyrne, Samson, Giubek, Latakia, affumicato su un fuoco di erbe aromatiche e legno di quercia e di cui si utilizza ogni parte della pianta, gambe e nervature comprese, e Perique, coltivato solo in una piccola zona nei pressi di New Orleans risultando così molto raro. Nonostante la dolcezza delle miscele di tabacco possa apparire attraente agli occhi dei neofiti, è importante che si inizi con un tabacco di forza media o superiore; un tabacco dolce infatti risulterebbe fastidioso sulla lingua.

Per creare invece una miscela a regola d'arte è necessario rispettare tre criteri fondamentali: la conoscenza delle diverse peculiarità dei tabacchi che si andranno ad utilizzare e i trattamenti ai quali verranno sottoposti, l'arte di saper dosare in maniera impeccabile i vari ingredienti e la responsabilità di garantire al consumatore una miscela il più possibile uguale e costante nel tempo. Sono necessari più step per arrivare ad avere un prodotto finito e di qualità; da un'accurata selezione della materia prima prendendo in considerazione numerosi parametri alla composizione che comprende anche una fase di umidificazione del tabacco mediante vapore, dal condizionamento alla preparazione, dall'essiccazione più o meno veloce in base al gusto di tabacco per evitare che fermenti all'immagazzinamento e successivo confezionamento.

Miscele di tabacco


Le varie miscele possono essere:
Miscele di gusto inglese: comunemente considerate le migliori del mondo, solitamente composte da Virginia accompagnato da Kentucky, Latakia e Perique;
Miscele di gusto americano: estremamente aromatiche grazie a due successive operazioni il cui obiettivo è aggiungere gusti e profumi alle foglie di tabacco utilizzando sciroppo di zucchero, glicerina e vari ingredienti profumati (casing) e, dopo la miscelazione, un trattamento a base di rum (flavoring). La base è solitamente Kentucky con aggiunte di Burley, Virginia, Latakia e Perique;
Miscele di gusto olandese: possono essere suddivise in naturali, realizzate mediante l'utilizzo di tabacchi senza aggiunte e con una buona combustibilità, e in aromatizzate, profumate grazie a sostanze a base di cumarina;
Miscele di gusto francese: il suo gusto deriva dalla miscelazione di quindici o venti tipi di tabacco diversi.
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